L’HOSPICE PERINATALE COME FINESTRA DI SPERANZA – CAGLIARI 29 SETTEMBRE 2018

Le Terapie Fetali e i Trattamenti Palliativi Pre e Post-natali

Cagliari – 29 Settembre 2018 – presso Pontificio Seminario Regionale Sardo del Sacro Cuore di Gesù, Via Mons. Parraguez, 19.

“L’Hospice Perinatale come finestra di speranza – Le terapie fetali e i trattamenti palliativi pre e post-natali”. 

Per scaricare la Locandina CLICCA QUI

http://www.ilcuoreinunagoccia.com/index.php?option=com_k2&view=item&id=1132:l-hospice-perinatale-come-finestra-di-speranza&Itemid=464

 

 

Il Convegno che si terrà sabato 29 settembre dal titolo “L’HOSPICE PERINATALE COME FINESTRA DI SPERANZA” a Cagliari presso il Pontificio Seminario Regionale Sardo del Sacro Cruore di Gesù, è organizzato da Fondazione il Cuore in una Goccia Onlus, con la collaborazione di Pontificio Seminario Regionale Sardo, Policlinico Universitario “A. Gemelli” di Roma e AIGOC – Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici.  Il Convegno, che vede come relatori i medici del team dell’Hospice Perinatale del Policlinico Gemelli di Roma, ha l’obbiettivo di presentare quelle che sono le terapie fetali e i trattamenti palliativi pre e post-natali.

Il progresso delle tecnologie ultrasonografiche e del braccio terapeutico, ha aperto una grande «finestra sulla vita prenatale», rendendo l’embrione/feto un vero e proprio «soggetto», di grande interesse scientifico e umano.

La vita prenatale, si offre, oggi, non solo agli occhi del medico, ma soprattutto agli «occhi del cuore», della madre, della coppia, della società, che possono guardare l’embrione/feto, in tempo reale.

Il mondo prenatale necessita di un orizzonte etico perché l’embrione/feto diventi, per la scienza, una persona e la medicina della vita prenatale, lo consideri il «soggetto» dell’intervento diagnostico e terapeutico e non l’oggetto.

E’ scientificamente inevitabile lo sguardo all’embrione/feto, come persona, perché è “corpo” è “funzioni”, ma soprattutto perché «intrinsecamente capace»,  di provare dolore, dotato di un “mondo emozionale”, di “immagini”, di “spazi affettivi”, che solo alla nascita, diventeranno espressivi e indagabili (anche se alcuni possono essere indagati già prenatalmente).

Per tali motivi, oggi, a buon ragione, l’embrione prima e il feto poi, può essere considerato «un paziente»,  da curare prima della nascita in caso di malformazioni, mediante le terapie fetali e i trattamenti pre-natali nell’ambito dell’Hospice Perinatale, e dopo la nascita con i trattamenti palliativi post-natali.

Le relazioni che si avrà la possibilità di ascoltare nel pomeriggio di sabato 29 metteranno  in luce queste tematiche per aiutarci a capire cosa offre un Hospice Perinatale e perchè viene considerato una finestra di speranza e una possibilità per accogliere e amare.

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Prof. Giuseppe Noia

"La diagnosi prenatale è una conoscenza, la devo usare per il servizio alla persona."

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